“Guatemala 1954, Cile 1973: documenti originali e testimoni diretti”. Altre Americhe ha chiuso a Daverio con un successo di pubblico.

Venerdì 4 Ottobre 2013, presso la palazzina della Cultura di Daverio, si è svolta la serata, voluta dall’ARCI provinciale con la partecipazione del Comune di Daverio e della rassegna “Altre Americhe“, per celebrare i quarant’anni dedicati all’11 Settembre cileno, dal titolo “Guatemala 1954, Cile 1973: documenti originali e testimoni diretti”. Più di cento persone hanno partecipato ad una serata introdotta da un piacevole buffet ricco di piatti tipici quali salumi, pasta, miele e tant’ altro; dando modo ai partecipanti di raccogliersi per scambiare quattro chiacchiere. Verso le 19.45 ha poi preso il via la conferenza vera e propria con l’intervento introduttivo, del sindaco di Daverio, Alberto Tognola, che ha spiegato i temi che sarebbero stati affrontati dagli ospiti; primo tra tutti Flavio Gamberoni, volontario di Cooperazione Internazionale durante il governo di Unidad Popular di Salvador Allende e obbligato ad abbandonare il Cile dopo il golpe dell’11 settembre 1973, quando aveva all’incirca venticinque anni e stava svolgendo il servizio civile (prima della durata di due anni obbligatoriamente all’estero). Sentendo parlare Gamberoni, nonostante siano passati ben quarant’anni, traspare ancora molto la sua amarezza per il vissuto; in particolar modo quando racconta di come, durante la dittatura, ci fu una fortissima repressione contro la cultura che portò all’uccisione di Victor Jara, un “cantante del popolo”. L’amarezza è ancora più evidente quando Flavio si chiede : “come si facciano a festeggiare questi quarant’anni? Non si può non dimenticare!” E a tal proposito cita la campagna dei ponti; striscioni stesi lungo il fiume di Santiago che dicono: “Donde estan los desaparesidos?” Dove sono i milletrecento (aggiunge lui) scomparsi? Chiude poi il suo intervento con la canzone Illapu dedicata al popolo cileno.
A seguire parla Marcella Antonini, vedova di Jaime Díaz Rozzotto, Segretario generale della Presidenza della Repubblica del Guatemala nel periodo del Governo di Jacobo Arbenz Guzmán, riportando la sua esperienza su quello che lei stessa chiama “il popolo dei Maya”, cioè il Guatemala. Anche tra le parole di Marcella Rozzotto traspare la tristezza per gli eventi verificatisi nel 1954 e per quella che lei cita essere “l’eroina della storia del Guatemala: Maria Cincillia, assassinata durante le manifestazioni”. Marcella procede poi con la storia della rivoluzione guatemalteca . Gli interventi sono stati separati da alcuni brani interpretati da Marco Airoldi tratti dai Premi Nobel Gabriela Mistral e Pablo Neruda. In conclusione di serata ci sono stati brevi interventi anche di Angelo Chiesa, presidente dell’ANPI di Varese ed amico personale di Jaime Diaz Rozzotto, e dei giornalisti Fausto Bonoldi e Andrea Ganugi.