Il 21 ottobre Filmstudio 90 proietta “Rwanda”, il film su uno dei genocidi più tragici della storia del Paese

Lunedì 21 ottobre, alle ore 21, la sala Filmstudio 90 proietteràRwanda”, film del 2018 diretto da Riccardo Salvetti, già presentato in anteprima alla 75ª Mostra del Cinema di Venezia dello scorso anno. La sua distribuzione ufficiale è iniziata nel febbraio del 2019.

Il film è tratto da una storia vera che, come suggerisce il titolo, è ambientata in Ruanda, durante il tragico genocidio della popolazione Tutsi, avvenuto nella primavera del 1994. Una vicenda per molti sconosciuta, che il film si prefigge di analizzare attraverso gli occhi dei suoi protagonisti. Un film caratterizzato da un grande impegno sociale durante tutte le fasi della sua realizzazione: il film ha visto infatti la partecipazione di oltre 480 comparse provenienti da 24 paesi del Centro Africa. Alcuni dei personaggi principali e secondari sono proprio cittadini rwandesi, chiamati ad interpretare se stessi durante i drammatici eventi del genocidio del 1994.

Lunedì saranno presenti in sala gli autori ed attori Marco Cortesi (il film è basato sul suo omonimo spettacolo teatrale e lui stesso interpreta Augustin, uno dei due protagonisti) e Mara Moschini, che ha diviso prima il palco e poi lo schermo con Cortesi, la quale evidenzierà la volontà del gruppo di valorizzare l’impegno sociale con cui hanno proceduto alla lavorazione delle varie fasi del film. La Moschini interpreta Cecile, ovvero il secondo protagonista. L’ingresso è riservato ai soci Filmstudio 90 e ARCI ed è ad offerta libera. La tesserà socio è richiedibile fino a 24 ore prima della trasmissione del film. Per informazioni sul tesseramento: www.filmstudio90.it

Qui di seguito una sintetica trama del film: 6 Aprile 1994 – il Dessault Falcon sigla 9XR-NN si schianta nel giardino della villa presidenziale dopo essere stato colpito da due missili terra-aria. A bordo sono tutti morti: i tre membri dell’equipaggio francese e i nove passeggeri. Tra le vittime dell’attentato terroristico si trova anche Juvenal Habyarimana, presidente di uno dei più piccoli paesi del mondo: il Rwanda. Ha inizio quella notte il più terrificante, veloce e sistematico genocidio nella Storia dell’Umanità. In circa 104 giorni verranno uccise oltre 800.000 persone, appartenenti alla minoranza etnico-sociale dei Tutsi, massacrati a colpi di machete e armi da fuoco dagli estremisti appartenenti agli Hutu, il gruppo sociale maggioritario. Nella più totale indifferenza da parte della Comunità Internazionale si consuma quindi nel piccolo paese del Centro Africa una delle pagine più drammatiche e dimenticate della Storia del XX Secolo. Una pagina del nostro passato più recente che parla di economia e crisi, differenze e razzismo, sfruttamento e interessi internazionali, ma anche del coraggio, della fratellanza e dell’amicizia di migliaia di persone unite da una sola consapevolezza, quella di essere parte di un’unica grande famiglia: la Famiglia Umana.


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