Lettera aperta di Luigi Campiotti, storico socio ACLI di Varese: “Mi dimetto, e non rinnovo più se il Consiglio Nazionale non rivendica la sua autonomia”

Riceviamo e pubblichiamo questa lettera di Luigi Campiotti:

Al Presidente del Circolo ACLI  Varese Centro

Possiedo la tessera di Aclista n. 0180647. Le prime apparizioni in TV del Presidente Nazionale Acli  Olivero in sostegno ad un indistinto “centro” in compagnia dell’ex ministro del governo Monti Riccardi, oltre che assieme a Montezemolo e a Casini, mi crearono una immediata reazione di sorpresa e indignazione, parzialmente sedata dalla successiva apparizione nei media della notizia delle sue dimissioni da Presidente ACLI benché l’effetto voluto continuava e continua con la precisazione di “ex Presidente delle ACLI”. 

In quanto cristiano ed aclista considero questa pubblica (e di per sé legittima) espressione di opinione una illegittima strumentalizzazione del glorioso nome delle Acli, che –per modalità e tempistica- può costituire una obbiettiva interferenza negli inviolabili diritti di libertà di coscienza di pensiero e di scelta politica nelle prossime elezioni.  

 Sento quindi il dovere di reagire pubblicamente: con la presente pertanto  rassegno le mie dimissioni da socio ACLI e non rinnoverò la iscrizione a meno che nell’imminente prossimo Consiglio Nazionale il rappresentante  provinciale di Varese ottenga che il Consiglio stesso, prendendo atto delle dimissioni del Presidente, non ne stigmatizzi con un pubblico comunicato il comportamento rivendicando l’assoluta autonomia politica degli Aclisti e delle Acli.

 Fraternamente,

Campiotti Luigi