Allarme per le coste abruzzesi, Goletta Verde interviene.

 

Goletta Verde lancia l’appello per le coste dell’Abruzzo. È “mala depurazione” dalla costa teramana a quella chietina: sette punti su nove “fuorilegge”, sei dei quali “fortemente inquinati”. L’ottanta percento dei campionamenti effettuati dai biologi della Goletta Verde lungo le coste abruzzesi, principalmente alle foci di fossi e torrenti, hanno evidenziato la presenza di una carica batterica eccessiva, ben oltre le soglie consentite dalla legge. Gravi e croniche carenze di un sistema depurativo che impone una svolta immediata: azioni risolutive e durature sul fronte della qualità delle acque abruzzesi. Una sfida non più rinviabile che deve chiamare a raccolta istituzioni e società civile affinché vengano date finalmente risposte certe ai cittadini e tutelati gli ecosistemi fluviali e marini della regione. È per questo che Legambiente propone la costituzione di un tavolo di lavoro per affrontare con urgenza i limiti di un sistema depurativo delle acque reflue noto da tempo e non più sostenibile.  “Le analisi effettuate in Abruzzo testimoniano le gravi lacune che ancora oggi presenta il sistema depurativo regionale, inadeguato e non sufficientemente idoneo ad abbattere il carico inquinante dei volumi di acque reflue prodotti dall’agglomerato urbano – spiega Giorgio Zampetti, responsabile scientifico di Legambiente – Il nostro monitoraggio rispecchia quanto già emerso dai più recenti dati Istat 2008, secondo cui l’Abruzzo, con il 53,8% è tra le peggiori regioni d’Italia per l’esigua percentuale di popolazione servita da un efficiente servizio di depurazione. Il nostro lavoro di denuncia è sempre indirizzato a un confronto costruttivo e risolutivo, finalizzato a obiettivi ben precisi. È per questo che non siamo entrati nella polemica legata alla recente pubblicazione dei dati abruzzesi sulla balneazione del Ministero della Salute. È indubbio che l’Abruzzo sia stato penalizzato da un calcolo fatto sulle aree di balneazione e non sui chilometri di costa, ma al contempo sarebbe opportuno che le istituzioni competenti portino avanti fin da subito un serio monitoraggio anche delle foci dei fiumi e in tutti quei tratti di mare che, pur essendo inibiti alla balneazione, vanno tenuti sotto stretta osservazione, rappresentando il sintomo di una situazione nazionale non più trascurabile e che va indagata e risolta”.