Brutta disavventura quella capitata ad una donna ed ai suoi figli in un lido privato: se capitasse a te che fare? Quali sono i tuoi diritti e quali sono le norme attualmente vigenti.
Ha destato scalpore l’episodio avvenuto di recente al Villaggio Coppola, località molto frequentata del Litorale Domizio e dove sorgono diversi stabilimenti balneari. In uno di essi, una famiglia che aveva regolarmente pagato l’ingresso si è vista recapitare un messaggio da parte di uno degli inservienti che a quel lido lavorano: “Non potete mangiare del cibo portato da fuori, dovete comprarlo al nostro bar se volete pranzare”. E tutto ciò ha comportato una conseguenza decisamente spiacevole.

La famiglia in questione ha infatti dovuto buttare tutto quanto nella spazzatura. Del cibo buono, appositamente cucinato a casa, è finito nell’immondizia. E tutto questo per la pretesa dei gestori del lido nell’imporre pietanze preparate nel bar-ristorante del loro stabilimento balneare. Quanto è legittima la cosa? Si tratta di una richiesta giusta, per quanto abbia avuto delle conseguenze fortemente antipatiche? Ad avere subito questa imposizione è stata una donna in compagnia dei suoi tre figli e con una di essi incinta.
Posso portare cibo in uno stabilimento balneare? Il fatto
La famiglia ha pagato 25 euro per l’affitto di un ombrellone con un paio di lettini annessi. Ed all’ora di pranzo aveva estratto dalla borsa termica protettiva una insalata di pasta cucinata a casa. Alla vista di ciò, un addetto di quell’impianto balneare ha vietato ai clienti il consumo di cibo proprio, costringendoli a comprare una pizza. La questione è stata affrontata anche dalla politica locale, con il partito di Alleanza Verdi Sinistra che ha definito la cosa scandalosa. Se è vero che il cliente ha sempre ragione, dopo avere pagato quanto previsto per l’accesso al lido privato con i suoi relativi servizi, è giusto anche che una persona abbia facoltà di scelta sul che cosa mangiare, tra quanto appositamente portato da casa e quanto ha da offrire il bar-ristorante locale.
E del resto non c’è alcuna legge che imponga al cliente il divieto di mangiare in spiaggia cibo comprato al di fuori di uno stabilimento, o che sia stato apposta cucinato a casa. Quel che un cliente deve pagare riguarda solo e soltanto i servizi di infrastrutture previsti, come gli ombrelloni, le sdraio ed i lettini.

E sempre la legge parla chiaro: nessun stabilimento può vietare l’accesso alla battigia o al mare a chi viene da fuori. E l’impedimento di alimenti propri è previsto solo in caso di chiare situazioni di carattere igienico e sanitario. Questo perché, anche se privata, una spiaggia è da ritenere comunque un demanio marittimo pubblico. Quel che bisogna pagare sono solo l’ombrellone e relativi servizi, oltre alle consumazioni al bar od al ristorante, se il cliente vuole servirsene.
Cosa dice la legge sulle spiagge libere e private e cosa devi fare
Quindi molto spesso gli avvisi rivolti ai clienti di uno stabilimento balneare in merito al divieto di introdurre cibo al suo interno o che intimano l’obbligatorietà delle consumazioni sono da ritenersi illegittimi. L’episodio ha visto una condanna pressoché totale a quanto imposto al lido. Alleanza Verdi Sinistra ha pubblicato sui social una foto del cibo che la famiglia è stata costretta a buttare e persino quella dello scontrino non fiscale rilasciato.
Cosa che ora è costata ai gestori del lido una ispezione da parte della Guardia di Finanza. Le eccezioni previste, che legittimano il divieto di introdurre cibo nei lidi, possono riguardare eventuali piscine ed aree ristoro chiuse, e situazioni inerenti la sicurezza e l’igiene. Devono però essere chiare e non finalizzate all’evidente scopo di lucro.

Nel caso in cui tu ti trovassi impelagato in una situazione del genere non esitare mai ad avvisare le forze dell’ordine, perché è molto probabile che la ragione sia dalla tua parte. E non dimenticare di fare foto e video delle segnalazioni che ritieni illegittime. Soprattutto, non pensare di scendere a compromessi con chi ti sta imponendo qualcosa di coercitivo solo per non vederti rovinata la giornata.





