Se c’è una mostra che non puoi assolutamente perderti, è quella che si terrà a Roma: riscoprirai le radici della storia popolare dell’Italia
Una frase iconica recita “Earth without art is just eh”. Da questa citazione possiamo capire quanto l’arte sia importante nella vita dell’uomo. Spesso viene considerata un lusso per pochi, un qualcosa destinato ad una nicchia ristretta. Ma non è così l’arte è manifestazione di espressione, ed è di tutti. Non parliamo solo di sculture, dipinti, ma anche di un’opera, una fotografia che racconta una storia.

Se si ha la capacità di interpretarla, possiamo vederla ovunque. Una mostra che non bisogna assolutamente perdere è quella che si terrà a Roma e va celebrare la tradizione popolare italiana. Ma di cosa si tratta? Scopriamolo nel dettaglio!
Roma: la mostra che celebra la tradizione popolare italiana
Un ritorno all’infanzia, ai ricordi belli delle fiabe. È questo che si celebrerà al Museo delle Civiltà di Roma. Il titolo sarà appunto “Le fiabe sono vere…Storia popolare italiana.” Chi la visiterà sarà condotto in un vero viaggio suggestivo che ripercorre la nostra cultura popolare, in modo tradizionale e simbolico. A preannunciare tutto ciò fu Italo Calvino nella prefazione della sula raccolta di fiabe, scrisse: “Le fiabe sono vere”. Ma perché scriveva questo?

Calvino diceva ciò perché considerava questi racconti capaci di arrivare all’animo umano. Parlava del quotidiano delle persone, mescolando fantasia e realtà, l’immaginario collettivo con le emozioni di ogni giorno. Questa mostra sarà curata da Massimo Osanna e Andrea Viliani. Ma a cosa andranno incontro i visitatori? Potranno ammirare dipinti, abiti tradizionali, giocattoli, maschere, fotografie, filmati, utensili. Ogni cosa che sarà esposta racconterà una storia, tra vita di tutti i giorni e immaginazione.
A rendere ancora più immersiva l’esperienza è una fiaba originale scritta dalla narratologa Elena Zagaglia. La storia segue le avventure di Elio, un giovane protagonista che attraversa paure e incontri, invitando i visitatori, grandi e piccoli, a riscoprire il valore dell’alterità, della crescita, del cambiamento. Ogni tappa della narrazione corrisponde a una sezione della mostra, trasformando la visita in un vero e proprio percorso iniziatico.
Ma c’è di più. L’esposizione racconta anche la profonda trasformazione dell’Italia dal XIX al XXI secolo: da paese rurale e contadino a nazione industriale e, oggi, digitale. Un’evoluzione che ha visto le tradizioni orali e i riti locali adattarsi, mescolarsi e sopravvivere, fino a trovare nuova voce nei social, nei media digitali, nel linguaggio contemporaneo.
Secondo Viliani, direttore del museo, anche le fiabe, come i musei – non hanno mai un solo autore e attraversano il tempo e lo spazio. Proprio per questo, l’invito è aperto a tutti: portare le proprie storie, contribuire con i propri ricordi, e diventare co-autori di un racconto collettivo che parla di identità, radici e futuro. La mostra sarà visitabile fino a marzo 2026.





