Per la gioia di molte persone, ci sarà un bonus dal valore di 850 euro per numerose persone: ma come funziona? Scopriamolo!
I bonus sono da sempre una grande forma di sussidio per milioni di persone. Ne sono sempre di più coloro che stentano ad arrivare a fine mese, e quindi i sussidi di questo tipo aiutano tantissimo. La maggior parte di questi aiuti economici sono destinati a coloro che hanno un reddito basso, che non superano un determinato ISEE. Salvo l’Assegno Unico che è universale ed è destinato a tutti i genitori (con figli che hanno meno di 22 anni) indipendentemente dall‘ISEE.

Un altro bonus molto gettonato è quello bebè, previsto per i nascituri del 2025. Anche in questo caso bisogna, però, rispettare determinati requisiti. Ma uno dei più allettanti è sicuramente quello dal valore di 850 euro. Ma per chi è destinato? E quali sono i requisiti?
Bonus di 850 euro: ecco a chi è destinato
La nuova misura di sostegno che ha il valore di 850 euro è destinata a soggetti considerati più deboli. Parliamo degli anziani più fragili, soprattutto coloro che superano gli 80 anni e hanno bisogno di assistenza continua. Questo tipo di sostegno si chiama Prestazione Universale e può arrivare fino a 850 euro. Quindi possono coprire i costi di una badante.

Oltre a questo vi è l’indennità di accompagnamento, in modo che l’aiuto diventa completo. Tuttavia, questo sostegno non si ottiene facilmente, bisogna rispettare determinati requisiti. Per fare richiesta servono quattro condizioni precise:
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Avere almeno 80 anni;
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Essere già titolari dell’indennità di accompagnamento;
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Trovarsi in una situazione di bisogno assistenziale gravissimo, accertata dall’INPS con una valutazione medico-sociale;
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Avere un ISEE non superiore a 6.000 euro.
L’INPS prende in considerazione sia la necessità di assistenza continua, sia il contesto familiare e sociale in cui vive la persona, attraverso un questionario pensato per valutare l’effettiva condizione dell’anziano.
Come si presenta la domanda? Ci sono novità
Con un messaggio diffuso a luglio 2025, l’INPS ha annunciato alcune semplificazioni nella procedura per fare domanda:

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Il questionario sul bisogno assistenziale è stato reso più facile da compilare: si parte da una risposta “Sì” o “No”, e solo in caso di risposta positiva si richiedono ulteriori informazioni.
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È stata introdotta una sezione dedicata sul portale INPS per caricare online tutti i documenti utili: contratti di lavoro, buste paga firmate, fatture per i servizi di assistenza e anche la ricevuta di pagamento, se la fattura non è ancora saldata.
Per chi vuole ottenere anche il rimborso delle spese già sostenute, è fondamentale inviare la documentazione entro 30 giorni dall’approvazione della domanda. Le date da ricordare per l’invio sono fisse: 10 gennaio, 10 aprile, 10 luglio e 10 ottobre.
Uno degli aspetti più critici riguarda proprio l’erogazione del contributo. Il bonus non arriva prima, ma viene rimborsato solo dopo che le spese sono state sostenute. Questo vuol dire che le famiglie devono anticipare di tasca propria i costi dell’assistenza, cosa non sempre possibile, soprattutto per chi ha un reddito molto basso.
Come e quando viene erogato l’assegno?
Una volta approvata, la Prestazione Universale viene versata ogni mese, a partire dal primo giorno del mese in cui è stata presentata la domanda o in cui si sono maturati i requisiti (come il compimento degli 80 anni). Il sostegno durerà fino alla fine del 2026, quando scadrà la fase sperimentale prevista dal decreto.
Il contributo mensile si divide in due parti:
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Una quota fissa, pari all’indennità di accompagnamento;
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Una quota integrativa (fino a 850 euro) da destinare alle spese per assistenza.
I soldi possono essere usati per pagare lavoratori domestici regolarmente assunti, oppure per servizi di assistenza alla persona, come aiuto in casa, accompagnamento, sostegno psicologico o altre prestazioni non sanitarie.





