Arrivano alcune novità riguardanti le pensioni, a partire dal 2028 cambieranno molte leggi: addio Quota 103 e rivoluzione Opzione Donna.
Tante novità in cantiere per quanto riguarda le pensioni, delicato tema, sempre oggetto di polemiche, di critiche, di attenzione mediatica, con milioni di lavoratori anziani che non vedono l’ora di godersi la vecchiaia, di riposarsi, ma che, a quanto pare, devono aspettare sempre più tempo per lasciare il lavoro. Che cosa cambierà a breve?

Il fatto è che la popolazione sta invecchiando, dunque in Italia, ma in generale in tutta l’Europa, la fascia dei lavoratori anziani è sempre più ampia, complice l’aumento della vita media ma anche il numero delle nascite in calo di anno in anno. In Italia, poi, il sistema pensionistico si fa sempre più complesso, e mette in evidenzia un quadro decisamente particolare e poco trasparente, che vive di equilibri precari e di incertezze.
Il quadro pensionistico italiano: che cosa succederà alle pensioni a partire dal 2028
Il Governo è alle prese con lo studio del nuovo sistema pensionistico in Italia e per i prossimi tre anni il quadro è destinato a subire grandi stravolgimenti. L’agenda previdenziale del Governo sta provvedendo ad attuare diverse modifiche che coinvolgeranno tutti i lavoratori prossimi alla pensione. Tra le novità, ad esempio, c’è l’estensione dell’età pensionabile.
Significa che si andrà in pensione in età ancora più avanzata, inoltre, c’è la concreta possibilità di un addio alla Quota 103, già oggetto di discussioni negli anni passati, e ancora, non si sa nemmeno che fine farà Opzione Donna. Inoltre, saranno introdotte nuove regole per l’uscita dal lavoro e per il TFR. Diamo un’occhiata ai principali cambiamenti.

Prima di tutto, abbiamo accennato al tema dell’estensione dell’età pensionabile: per il biennio 2027 – 2028 questa sarà estesa di tre mesi, quindi prevede l’uscita dal lavoro all’età di 67 anni e 3 mesi, con contributi per la pensione anticipata che salgono da 42 anni e 10 mesi a 43 anni e 1 mese per gli uomini, e da 41 anni e 10 mesi a 42 anni e 1 mese per le donne.
Estensione per l’età pensionabile complice l’aumento legato all’aspettativa di vita media
Aumenta la vita media della popolazione, e così potremmo dire addio alla Quota 103, ossia l’uscita anticipata prevista per i lavoratori che abbiano compiuto 62 anni di età e aventi 41 anni di contributi. La Quota 103 è stata introdotta solo due anni fa, nel 2023, e a partire dal prossimo anno dovrebbe essere cancellata. Ma allora, come si potrà andare in pensione in anticipo?

La flessibilità pensionistica presa in esame dal Governo sarebbe una pensione anticipata a 64 anni e con 25 anni di contributi per chi ha un calcolo contributivo, se l’importo dell’assegno è almeno pari a tre volte l’assegno sociale, e dal 2030 almeno pari a 3,2 volte. Oppure, pensione anticipata per i lavoratori con carriera mista. Un aiuto da 850 euro al mese per migliaia di italiani: ecco i requisiti e chi ne ha diritto.
Per integrare l’assegno previdenziale minimo e per poter accedere alla pensione anticipata a 64 anni di età, si sta pensando di sfruttare il TFR depositato presso la tesoreria dell’INPS, mettendo in interazione previdenza pubblica e fondi pensioni. Per quanto riguarda Opzione Donna, invece, si sta pensando di cancellarla. Il prossimo autunno, quando il Governo dovrà esporre la nuova Legge di Bilancio, conosceremo tutte le modifiche.





