Ottanta anni sono passati dal rilascio della bomba atomica su Hiroshima e Nagasaki, ed è giusto che emergano anche dei fatti controversi tenuti nascosti negli anni successivi a quell’evento.
Bomba atomica sul Giappone, quest’anno sono caduti gli 80 anni da quel tragico evento, risolutivo per abbattere definitivamente le forze dell’Asse. Gli Stati Uniti mollarono due bombe sulle città nipponiche di Hiroshima e Nagasaki; la mattina del 6 agosto 1945 sulla prima e tre giorni dopo, il 9 agosto sulla seconda. Dopo lo sgancio della bomba atomica sul Giappone, Tokyo si arrese. Nella Seconda Guerra Mondiale i giapponesi si unirono a Germania ed Italia in quello che fu il Patto Tripartito.

Forse il Giappone non si rese ben conto di essersi unito alle forze del male. Non che gli Stati Uniti fossero meglio, come avrebbero dimostrato per tutto il resto del XX secolo e fino ai giorni d’oggi. Ma allora gli USA rappresentavano le forze di liberazione ed il mondo contava sulla loro potenza di fuoco. Il bombardamento di Hiroshima e Nagasaki fu probabilmente anche una vendetta estrema contro il Giappone, reo di avere attuato l’attacco inatteso proprio contro gli americani a Pearl Harbor, il 7 dicembre 1941.
Perché l’America ha bombardato il Giappone?
In Giappone gli eventi di Hiroshima e Nagasaki da allora suscitano profonda commozione e dolore. Ogni hanno ha luogo una solenne celebrazione, ed anche se quanto accadde negli ultimissimi mesi della Seconda Guerra Mondiale è ormai parte della storia e di un presente lontano quasi un secolo, la memoria resta. Il Giappone oggi si è occidentalizzato, con un processo che avvenne giusto dopo la fine del conflitto. Ma fino a non molti anni fa alcuni sopravvissuti delle bombe atomiche di Hiroshima e Nagasaki erano ancora vivi.
E molti di essi lamentarono un atteggiamento ambiguo da parte del governo nipponico di allora. Il quale attuò una metodica censura, per nascondere la propria debolezza e l’onta di essere stato colpito in maniera così immane da un momento all’altro. La popolazione giapponese, nelle tragiche ore successive, fu come se non si fosse accorta di nulla.

I politici a Tokyo filtrarono ogni notizia fino a quando poterono, proprio per non apparire debole agli occhi della popolazione in quella guerra contro gli occidentali. Partì persino una campagna che parlava di vendetta in pieno stile occhio per occhio, dente per dente. Il governo fece credere che anche il Giappone avrebbe fatto lo stesso agli Stati Uniti, dopo il bombardamento atomico di Hiroshima e Nagasaki.
Perché fu lanciata la bomba su Hiroshima?
Il Paese del Sol Levante però quel conflitto lo aveva perso già da tempo. Dopo Pearl Harbor, molti cittadini giapponesi o americani ma con origini nipponiche, vennero internate in campi di concentramento su territorio statunitense. E prima di Hiroshima e Nagasaki, ci furono altre decine di attacchi degli Alleati su suolo giapponese, sia contro apparati logistici e militari che contro la popolazione civile. Hiroshima e Nagasaki rappresentarono la fine di quel piano studiato per annientare Tokyo.
Il 15 agosto però questo tentativo di nascondersi ebbe fine. L’imperatore del Giappone in carica allora, Hirohito, in un discorso pubblico alla radio ammise la resa del Paese e negò la sua natura divina . Caratteristica che era sempre stata creduta propria di ogni imperatore fino ad allora. Alcuni ritengono che la cosa gli venne imposta dagli stessi Stati Uniti e dagli altri alleati. L’imperatore annunciò anche la rinuncia ad ogni piano di vendetta, “per il bene dell’umanità”, dopo avere constatato che cosa era capace di fare la bomba atomica.

La censura però non finì lì, e durò almeno fino al 1952. Anno in cui ebbe luogo la dismissione del Civil Censorship Detachment (CCD). Un ufficio creato dagli Stati Uniti e che pure contribuì a nascondere notizie e dati ufficiali sulla tragedia di Hiroshima e Nagasaki. Compito di questo ufficio era soffocare qualsiasi eventuale formazione di sentimenti nazionalistici e di movimenti partigiani giapponesi.
Quanti sono stati i morti di Hiroshima e Nagasaki?
Ed un altro piano degli USA era quello di passare da nemici ad amici dei giapponesi, per potere così contare su un prezioso avamposto proprio in prossimità della Russia comunista, nel corso della lunga Guerra fredda. Le prime fotografie ufficiali, i video ed i racconti di quel che rimaneva di Hiroshima e Nagasaki cominciarono ad essere diffusi solamente sette anni dopo quell’evento che la storia non potrà mai dimenticare. Addirittura le prime foto di alcuni sopravvissuti furono svelate soltanto nel 1965, ben vent’anni dopo. Si stima che le morti istantanee furono sulle 200mila unità, nell’immediato.
A questa situazione però contribuì pure la reticenza di molti di quegli stessi sopravvissuti. I quali erano rimasti estremamente traumatizzati da quanto successo. E non volevano rievocare quei ricordi. E poi ci si metteva anche la paura del contagio da radiazioni. Fu solo nel 1957 che il governo del Giappone diede avvio ad un supporto medico e psicologico concreto. Ma andò persino peggio ai coreani trasferiti coercitivamente proprio in Giappone dopo l’occupazione di quest’ultimo. E che, condannati in pratica ai lavori forzati, vennero del tutto dimenticati.

Da allora qualsiasi incidente che abbia a che fare con forze così distruttive – nucleare incluso -ottiene enorme sensibilità dal Giappone. E così fu anche nel 2011 quando ebbe luogo il disastro della centrale nucleare di Fukushima. Oggi invece, nel 2025, ci troviamo più vicini che mai a rivivere qualcosa di simile. Con la Russia che più volte ha minacciato di fare uso del proprio arsenale nucleare. E si sa che alcuni stati canaglia come la Corea del Nord e l’Iran sono dotati a loro volta di una ampia dotazione di armi di distruzione di massa. Senza dimenticare quanto sta accadendo a Gaza, con Israele che è crudelmente senza freni dopo essere stata provocata da Hamas e da altri movimenti di lotta armata palestinesi nell’ottobre del 2023.





