Programmazione settimanale del Cinema Teatro Nuovo di Varese


Di seguito gli appuntamenti della settimana:

Cineforum SPAZIO CINEMA
martedì 6 marzo – ore 15.30 e ore 20
mercoledì 7 marzo – ore 15.30 e ore 21
IL DOMANI TRA DI NOI

di Hany Abu-Assad – USA 2017, 103′
con Kate Winslet, Idris Elba, Dermot Mulroney
Rimasti isolati a seguito di un tragico incidente aereo, due estranei sono costretti a sopravvivere in condizioni estreme tra le nevi di un massiccio montuoso lontano da ogni forma di civiltà. Quando si rendono conto che non arriveranno aiuti, intraprenderanno un difficile viaggio attraverso migliaia
di chilometri nella natura selvaggia, stimolandosi l’un l’altro a resistere.
Ingresso EUR 5,00
Ridotto soci Filmstudio 90 under 25 EUR 3,00 (tutti i giorni)

Programmazione CINEMATOGRAFICA
mercoledì 7 marzo – ore 18.15
QUELLO CHE NON SO DI LEI
di Roman Polanski – Francia 2017, 110′
con Emmanuelle Seigner, Eva Green, Vincent Perez

Delphine è l’autrice di un romanzo molto intimo e dedicato a sua madre, che è diventato un best-seller. Già esaurita per lo stress e indebolita dai ricordi, Delphine si trova ben presto tormentata anche da alcune lettere anonime in cui viene accusata di aver dato la sua famiglia in pasto al
pubblico. Inoltre, è paralizzata al solo pensiero di dover tornare a scrivere. Poi, Delphine incontra Elle, una giovane donna attraente, intelligente e intuitiva, che la capisce più di chiunque altro. Delphine si affeziona a lei, si fida e si abbandona fino a quando Elle si trasferisce da lei e la loro amicizia prende una piega inquietante…
Il grande regista polacco torna al cinema con un film scritto insieme al collega Olivier Assayas e presentato come evento al Festival di Cannes 2017.
Ingressi: feriali EUR 6,00/rid. EUR 4,50 – Ridotto soci Filmstudio 90 under
25 EUR 3,00 (tutti i giorni)

Rassegna GOCCE 2018
giovedì 8 marzo – ore 21
Arci RAGTIME presenta
Compagnia ATIR in
UTOYA
con Arianna Scommegna e Mattia Fabris
Regia di Serena Sinigaglia
Scena di Maria Spazzi
Uno spettacolo di Edoardo Erba
Con la consulenza di Luca Mariani, autore di “Il silenzio sugli innocenti”

Tutto è cominciato con un libro, “Il silenzio sugli innocenti”. L’autore è Luca Mariani, un giornalista che sa fare bene il suo mestiere, uno che non si ferma alle prime risposte, che chiede, insiste, cerca, non si arrende. È il 22 luglio 2011, siamo in Norvegia. Anders Behring Breivik, “il mostro”, scatena l’inferno. Otto morti con un’autobomba a Oslo, un diversivo e poi il vero obbiettivo: 69 ragazzi laburisti uccisi uno a uno nell’isola di Utøya, il ‘paradiso nordico’, sede storica dei campeggi estivi dei giovani socialisti di tutto il mondo.
Avevo rimosso quei fatti. Perché? Leggevo il libro di Mariani e mi chiedevo come fosse stato possibile che avessi dimenticato una strage tanto grave avvenuta nel cuore di un’Europa in teoria in pace, in teoria unita. Avevo l’impressione che tutto fosse avvenuto molti anni fa e invece era il 2011,
l’altro ieri, insomma. Perché avevo dimenticato? La risposta non ha tardato ad arrivare. La narrazione che i media mi avevano restituito era stata distorta quando non faziosa e arbitraria: una delle tante tragedie che “pazzi” armati possono causare, come quelle che succedono spesso in America. Insomma quel genere di fatti per cui scuoti la testa e poi passi oltre fino appunto a dimenticartene. Niente di più sbagliato. Scoprivo che se di follia si era trattato, si trattava di tutto un altro tipo di follia. Che la strage era stata pianificata per anni con lucidità e coscienziosità al limite del maniacale e che non era contro un obbiettivo a caso ma contro il cuore delle giovani “promesse” del socialismo europeo. Era una strage politica. Questa storia arriva al cuore di alcune delle ferite più profonde che dilaniano il mondo oggi e le nostre vite. Quando ho finito il libro, ho sentito forte in me il desiderio che probabilmente ha animato l’autore stesso: bisogna parlare di queste cose, bisogna rifletterci, bisogna farle risuonare nei nostri cuori e nelle nostre vite che non scrivono la Storia ma la vivono, nolente o volente, tutti i santi giorni.
Utoya è il tentativo di fare memoria e denuncia senza fare “teatro civile”. Utoya è a pieno titolo una tragedia contemporanea. Guardare ad essa è come guardare a Medea, a Edipo, a Baccanti, con la sola differenza che quanto qui vi viene narrato è accaduto davvero e proprio davanti ai nostri occhi, in una calda giornata di Luglio di pochi, pochissimi anni fa. E a pensarci bene, forse, potrebbe ancora accadere se non facciamo attenzione a chi siamo, a quale società stiamo contribuendo a costruire…se non facciamo attenzione, molta attenzione, al mondo che vogliamo lasciare in mano ai
nostri figli. (Serena Sinigaglia)
Ingresso EUR 17,00 – ridotto EUR 15,00 – studenti EUR 12,00
Per informazioni e prenotazioni: arciragtime@gmail.com

Programmazione CINEMATOGRAFICA
venerdì 9 marzo – ore 21
sabato 10 marzo – ore 19 e ore 21.30
domenica 11 marzo – ore 16.30, ore 19 e ore 21.30
mercoledì 14 marzo – ore 18.15
PRIMA VISIONE
NOME DI DONNA

di Marco Tullio Giordana – Italia/Francia 2018, 90′
con Cristiana Capotondi, Michela Cescon, Bebo Storti
Nina si trasferisce da Milano in un piccolo paese della Lombardia, dove trova lavoro in una residenza per anziani facoltosi. Un mondo elegante, quasi fiabesco. Che cela però un segreto scomodo e torbido. Quando Nina lo scoprirà, sarà costretta a misurarsi con le sue colleghe, italiane e straniere, per affrontare il dirigente della struttura, Marco Maria Torri, in un’appassionata battaglia per far valere i suoi diritti e la sua dignità.
Il regista di “I cento passi” e “La meglio gioventù” torna con un film attualissimo, che racconta il delicato tema delle molestie sul luogo di lavoro.
Ingressi:
feriali EUR 6,00/rid. EUR 4,50
prefestivi e festivi EUR 7,00/rid. EUR 5,50
Ridotto soci Filmstudio 90 under 25 EUR 3,00 (tutti i giorni)

Cineforum SPAZIO CINEMA
martedì 13 marzo – ore 15.30 e ore 20
mercoledì 14 marzo – ore 15.30 e ore 21
GLI SDRAIATI
di Francesca Archibugi – Italia 2017, 103′

con Claudio Bisio, Gaddo Bacchini, Cochi Ponzoni
Giorgio Selva, separato da anni, si occupa per metà tempo del figlio Tito, di diciassette anni. È un uomo realizzato, avrebbe una vita appagante, ma insieme all’adolescenza di Tito è scoppiata una guerra quotidiana. Tito ha una banda di amici, tutti maschi. Stanno sempre appiccicati, fino a che non irrompe Alice, la nuova compagna di classe, occhi torvi, parla poco, non sorride mai. Tito si innamora…
Ingresso EUR 5,00
Ridotto soci Filmstudio 90 under 25 EUR 3,00 (tutti i giorni)

Rassegna SGUARDI SULL’ARTE – Ultimo appuntamento
giovedì 15 marzo – ore 16 e ore 21
VISAGES, VILLAGES
di Agnès Varda e JR – Francia 2017, 89′

Candidato al premio Oscar 2018 come miglior documentario.
Ha ottantotto anni e fa film come se ne avesse ventotto. Agnès Varda è diventata una maga umanista. Qui fa squadra con JR, street photographer che deve la sua reputazione ai giganteschi graffiti urbani. JR e Varda si sono incontrati nel 2015 riconoscendosi subito come spiriti affini malgrado le enormi differenze che li separano: lui è un hipster beffardo e flemmatico di trentatré anni, lei è una leggenda della nouvelle vague, ma entrambi sono outsider dell’arte, interessati a esprimere visivamente la vita seguendo le proprie regole. “Il caso è sempre stato il mio migliore aiutante” dice Varda, e non sta scherzando. In questo film lascia praticamente tutto al caso. Varda e JR, che collaborano alla regia, si mettono in viaggio con un unico liberatorio obiettivo: in ciascun luogo visitato JR creerà giganteschi ritratti in bianco e nero degli abitanti che andranno a ricoprire case, fienili, facciate di negozi, ogni superficie libera. Così facendo, doneranno grandezza a quelle persone. Non una grandezza da supereroi, ma una grandezza umana, da persone in carne e ossa quali sono (Variety).
Alle ore 21, introduzione a cura di Nicola Falcinella.
Ingresso EUR 8,00 – ridotto EUR 6,00