Mi si e’ ristretto l’affetto: storie di sentimenti tra le sbarre…

Giovedì 1 dicembre alle ore 17,00 presso la  sede della Provincia di Varese Villa Recalcati in piazza Libertà, si svolgerà la premiazione del Concorso Letterario/Artistico “Mi si è ristretto l’affetto… storie di sentimenti tra le sbarre…”.

L’iniziativa è indetta, promossa ed organizzata dalla Direzione della Casa Circondariale di Varese, il Consorzio Sol.co. Varese e Auser – Associazione per l’autogestione dei servizi e la solidarietà – di Varese.

Indetto nel mese di maggio, il concorso è rivolto a tutti i detenuti degli Istituti Penitenziari della Lombardia e prevede due sezioni, ovvero il racconto breve e/o l’elaborato artistico di pittura/disegno, aventi entrambi come tema l’affettività dietro le sbarre. Un argomento delicato, quello degli affetti, che accomuna tutti i detenuti fin dal primo giorno di detenzione: chi è condannato a scontare pene lunghe, l’italiano ma anche lo straniero spesso con affetti lontani e raggiungibili solo attraverso le lettere ma senza quel contatto umano che può rendala pena più vivibile. E allora, attraverso l’esperienza della scrittura e dell’espressione artistica, si è voluto dare voce e tentare di trovare un luogo al vuoto e alla mancanza: gli affetti si esprimono attraverso il disegno di una famiglia, attraverso la luce tra le sbarre e le storie che ricostruiscono la nascita di un amore ancora esistente. Si intuiscono i nomi tra le righe, si ritrovano i gesti e le parole abituali dell’amore e anche parole nuove che possono essere riportate nella ricchezza di un pezzo di carta.

“Mi si è ristretto l’affetto” è la seconda edizione del concorso artistico per detenuti: nel 2010 era esordito con “Verso l’Italia” Esperienze… Emozioni… Episodi…”, che poneva l’attenzione ai detenuti stranieri, parlando di emigrazione e immigrazione. Quest’anno si è deciso di ampliare l’esperienza a tutti i detenuti, italiani e stranieri e di “replicare” sulla scia dell’interesse suscitato dall’iniziativa precedente e per evidenziare l’importanza della continuità e del far sedimentare le abitudini positive.

Allo stesso modo è stato significativo il lavoro in “rete”: il gruppo storico degli organizzatori si è consolidato e si è ampliata la rete delle istituzioni, delle cooperative e del terzo settore che hanno dato il loro contributo e sostegno all’iniziativa. Oltre agli organizzatori, la Provincia di Varese ha dato un forte incentivo e supporto patrocinando l’evento e mettendo a  disposizione la sua prestigiosa sede di piazza Libertà. Sono patrocinatori anche il Comune di Varese, Confcooperative Varese e Cesvov. Inoltre, il concorso è promosso e sostenuto dalla Regione Lombardia Famiglia e Solidarietà Sociale e ASL Varese, in qualità di finanziatori del progetto “Fuori di Cella” e di cui il consorzio Sol.Co. Varese è capofila. E ancora hanno partecipato mettendo a disposizione le risorse economiche per i premi diverse cooperative ed associazioni del terzo settore: l’associazione YWCA – UCDG, la cooperativa sociale Valle Olona, la cooperativa sociale Biumo Inferiore e Belforte e Coop Lombardia.

Giovedì 1 dicembre saranno premiati i primi tre classificati di ciascuna sezione, ai quali sarà riconosciuto un premio in denaro; sono inoltre previste menzioni particolari per alcuni lavori presentati.

La giuria del concorso è composta dalla presidente Margherita Giromini, membro di auser e, come giurati, dalla responsabile dell’area pedagogica della casa circondariale di varese Maria Mongiello e da altri tre membri Auser Gisella incerti, Elvira Nidoli e Claudio Benzoni e da Anna Bonomi. Per la serata è prevista la presenza di diverse autoritàpubbliche: oltre ai padroni di casa la Provincia di Varese, saranno presenti il Direttore del Carcere Gianfranco Mongelli, il Comune di Varese e ASL, operatori del settore e anche detenuti che, per l’occasione, fruiranno di permessi premio.

La serata di premiazione è aperta alla cittadinanza e vuole essere un momento riflessione e un’occasione di incontro. Il carcere avrà l’occasione di “occupare” per qualche ora un altro luogo della città, molto diverso da quello delle celle e degli spazi angusti, e lì potrà a sua volta proporsi in modo inedito.