L’Oasi terapeutica all’interno del Parco del Campo dei Fiori ed il percorso di cura attraverso il contatto con la terra e la relazione con gli animali

Il contatto con la natura ed il lavoro manuale, specie se agricolo, ci riportano ad una dimensione dal sapore antico,  che spesso assume tratti terapeutici per la mente e per il corpo. Passeggiare in un bosco, rimanere sdraiati a lungo su un prato, dedicarsi alla coltivazione delle piante o alla cura degli animali sono azioni che possono ridurre lo stress ed i comportamenti aggressivi, combattere il disagio, gli stati depressivi, allentare le tensioni e ridimensionare gli stati ansiosi. Anche Benjamin Rush, padre della psichiatria americana, nel 1800, la pensava così.

Proprio con questa idea, un paio di anni fa è nato il Progetto “Oasi del Parco”, all’interno del meraviglioso contesto del Parco del Campo dei Fiori, presso la Cascina Redaelli di Bregazzana, attualmente sede di tre Comunità Terapeutiche del Centro Gulliver. Da anni, l’ “Oasi del Parco” promuove le competenze relazionali, affettive e di accudimento degli Ospiti, attraverso la relazione con gli animali (asini, cavalli, capre, pecore, galline, conigli, cani), grazie ad attività ludiche, motorie e di cura. Come afferma Don Michele Barban, curare gli animali è un modo per curare se stessi, permette di sperimentare in una relazione, con responsabilità, ci fa attendere i tempi dell’altro e rispettarne la diversità e consente anche acquisire una professionalità spendibile sul territorio. Quest’anno, per continuare a seguire tutti gli obiettivi, viene proposto un nuovo ed ambizioso progetto: inserire nell’Oasi una cavalla per l’ippoterapia e formare personale educativo specializzato in interventi assistiti con animali (pet therapy) e ippoterapia. Nel prossimo futuro, si sta pensando di realizzare un “percorso vita” sfruttando la rete di sentieri già presente all’interno del Parco, rendendo praticabili quei sentieri che oggi non lo sono ed offrendo una bella opportunità per tutto il territorio varesino.

Ci fa piacere segnalare, inoltre, che domenica 14 maggio Don Michele don Michele Barban ha compiuto 75 anni e nel prossimo mese di giugno celebrerà i 50 anni di sacerdozio. Se il Cantro Gulliver è quello che è oggi, lo si deve soprattutto a lui, al suo spirito vulcanico, alla passione per i “suoi ragazzi”, alla tenacia, alla creatività e a tutto quello che, in questo luogo, ha investito – e ancora investe –  in termini di umanità, tempo, energie, sentimenti, pensieri, idee e progetti per Varese. Per questo, i dipendenti del Centro Gulliver hanno organizzato una “Cena a sorpresa: Ricordiamo il passato, raccontiamo il presente e progettiamo il futuro” per il loro Presidente, lunedì 15, al Collegio De Filippi, luogo particolarmente caro a don Barban, che di questa struttura è stato rettore dal 2001 al 2007. Il ricavato della cena è stato destinato alle Comunità della Casa Nuovi Orizzonti di Cantello per la Campagna “Non Restare Im…mobile”, per rinnovare l’arredo della Casa, con l’obiettivo di regalare agli Ospiti delle camere più belle, accoglienti e sicure. Questa campagna di raccolta fondi sarà attiva per tutto il 2017 e, con diverse iniziative ed eventi, cercherà di coinvolgere privati ed aziende del territorio varesino e lombardo.

Maggiori informazioni sulla campagna a questo link.