IL GIAPPONE SBARCA A VARESE una serata dedicata al Giappone e alle sue ritualità al Teatro Openjobmetis di Varese


Mercoledì 14 febbraio presso il teatro Openjobmetis di Varese, Piazza della Repubblica di Varese, nell’ambito della Stagione teatrale diretta da Filippo De Santis avrà luogo IL GIAPPONE SBARCA A VARESE, una serata dedicata al Giappone, alla bellezza e alla ritualità, alla fedeltà e all’onore.

Alle ore 19.00 si terrà l’evento di presentazione della cultura e delle tradizioni del Giappone attraverso il Libro il Galateo del Business 3.0 – testo in italiano, inglese, spagnolo e giapponese presentato dall’autrice Paola Della Chiesa a Tokyo durante la Japan Women International Conference a giugno del 2017.

Mentre alle ore 21 si proseguirà con Silvia Priori in “BUTTERFLY”, una narrazione in opera giapponese da uno studio su “Madame Butterfly” di David Belasco, di e con Silvia Priori che dopo l’importante tour europeo in Italia, Svizzera, Germania, Francia, Austria, Slovenia torna a Varese.

Con la partecipazione di:

Kaoru Saito: soprano

Gruppo Kotoji – Tamburi giapponesi

Regia di Kuniaki Ida

Collaborazione alla regia di Roberto Gerboles

Musiche: Robert Gorick

Scene: Luigi Bello

Costumi: Sartoria Bianchi – Milano e Vittoria Papaleo

Produzione di Teatro Blu

INTERI: Platea € 32,00|1°Galleria € 28,00| 2°Galleria € 24,00

RIDOTTI:Platea € 28,00|1°Galleria € 24,00| 2°Galleria € 20,00

LIBERO Platea € 27,00|1°Galleria € 23,00| 2°Galleria € 19,00

DOCENTI e STUDENTI: € 12

Butterfly è una storia d’ amore giapponese, una delle storie d’amore più profonde che mai siano state concepite.
Amore sensuale, erotico ma sublime. Butterfly è una geisha, un’artista del mondo che fluttua, canta,
danza e vi intrattiene. Il resto è ombra, il resto è segreto.

La solitudine di Butterfly è l’ alcova per sognare il desiderato incontro con il suo amato, una Penelope orientale che tesse le trame di un amore infinito, fedele, devoto, che va oltre se stessa. Cio-cio-san, si veste di speranza e aspetta. Aspetta il ritorno del suo amato. E’ capace di aspettare e la sua attesa è intrisa di gioia, di ingenue aspettative, di sogni a colori, di incontri che mai si avverranno, di abbracci e di desideri. Ha fiducia, ed è convinta che la sua attesa si possa volgere in gioia nel momento in cui il pennacchio di una nave, un fil di fumo, dividerà in due l’orizzonte del mare di Nagasaki. Questa Butterfly è la celebrazione della speranza sul confine fra realtà e illusione, dell’affetto materno fino a giungere all’autoeliminazione per la felicità altrui.

Pinkerton è un ufficiale della marina degli Stati Uniti, che sbarcato a Nagasaki, un po’per vanità e spirito d’avventura si unisce in matrimonio, secondo le usanze locali, con una geisha quindicenne di nome Cio-Cio-San, termine giapponese che significa Madama (San) Farfalla (Chō), in inglese Butterfly, acquisendo così il diritto di ripudiare la moglie anche dopo un mese. Così infatti avviene, e Pinkerton ritorna in patria abbandonando la giovanissima sposa. Ma questa, forte di un amore ardente e tenace, pur struggendosi nella lunga attesa accanto al bimbo nato da quelle nozze, continua a ripetere a tutti la sua incrollabile fiducia nel ritorno dell’amato. Pinkerton infatti ritorna dopo tre anni, ma non da solo: accompagnato da una giovane donna, da lui sposata regolarmente negli Stati Uniti, è venuto a prendersi il bambino, della cui esistenza è stato messo al corrente dal console Sharpless, per portarlo con sé in patria ed educarlo secondo gli usi occidentali. Soltanto di fronte all’evidenza dei fatti Butterfly comprende: la sua grande illusione, la felicità sognata accanto all’uomo amato, è svanita del tutto. Decide quindi di scomparire dalla scena del mondo, in silenzio, senza clamore; dopo aver abbracciato disperatamente il figlio, si uccide con una spada donatale dal padre.