Mercoledì 15 novembre, alle ore 11.15, presso la Sala Matrimoni del Comune di Varese, si terrà una conferenza stampa di presentazione del libro Varese 1943. La Battaglia del San Martino e la “caccia agli ebrei” nel diario della guardia di frontiera tedesca di Chiara Zangarini.
L’evento viene organizzato in occasione del 74° anniversario della Battaglia del San Martino, datata 15 novembre 1943.
In questo volume per la prima volta viene pubblicata integralmente in italiano e in tedesco la Cronaca delle azioni di guerra della Guardia di Frontiera tedesca in Italia – Commissariato di Frontiera G – Varese con il suo importante apparato fotografico.
Si tratta del diario redatto dalla Guardia di Frontiera tedesca del Distretto di Varese, nel periodo compreso tra il 16 agosto 1943 e il 28 febbraio 1944. Quasi quotidianamente il cronista riferisce gli episodi che hanno coinvolto i diversi posti di controllo della Guardia doganale. Segue l’elenco degli arresti effettuati in giornata, con la precisazione della tipologia: ebrei, prigionieri di guerra, “disertori”. Nel periodo considerato la Guardia di Frontiera è stata impegnata anche in alcune mobilitazioni speciali contro i gruppi partigiani che si erano costituiti nel Varesotto, in primis la battaglia combattuta sul Monte San Martino il 15 novembre.
Tuttavia l’eccezionalità della Chronik si deve anche e soprattutto al suo corredo fotografico. Gli scatti accompagnano gli eventi descritti nel diario, tra questi l’insediamento e le attività svolte dal Comando tedesco; la partecipazione alla battaglia contro i partigiani del Gruppo Cinque Giornate; l’arresto di ebrei sorpresi nel tentativo di attraversare il confine, il loro trasferimento al carcere dei Miogni o a villa Concordia (sede del Comando tedesco) e la loro deportazione per la destinazione finale.
Quelle della Chronik sono le uniche fotografie esistenti relative alla Shoah in Italia. Non esistono altri scatti che documentino l’arresto e la deportazione degli ebrei nel nostro Paese. Riemergono dal passato e ci interrogano gli sguardi di chi ha lottato ed è morto per la libertà e la democrazia.